Cronoinvecchiamento e rughe: come fermare il tempo
Cronoinvecchiamento e rughe: come fermare il tempo

Cronoinvecchiamento e rughe: come fermare il tempo

Con il passare degli anni, la nostra cute va incontro a modificazioni a livello cellulare e strutturale che si traducono in un progressivo e lento mutamento dell’aspetto esteriore. La cute, più di altri organi, risente dell’effetto del tempo: l’esposizione solare (fotoinvecchiamento), l’inquinamento, gli sbalzi di temperatura, lo stress ossidativo, la disidratazione e le variazioni ormonali sono tutti fattori che ne influenzano il cambiamento. Le alterazioni cellulari legate all’età correlano con l’invecchiamento dell’intero organismo. Si dividono in modificazioni funzionali e morfologiche. Orologi biologici geneticamente programmati paiono controllare il grado e la velocità dell’invecchiamento e anche l’influenza ambientale esercita un ruolo importante In generale, indipendentemente dall’età, al danno irreversibile delle fibre elastiche contribuisce anche l’azione distruttiva svolta dalla radiazione ultravioletta solare che penetra nel derma danneggiando i legami chimici che caratterizzano le fibre elastiche; mentre in superficie, a livello epidermico si manifestano dapprima problemi estetici come xerosi (secchezza), disidratazione, comparsa di rughe per arrivare infine a rilassamento cutaneo con alterazione dell’architettura del viso. La cute perde la sua capacità di trattenere acqua e la sua elasticità: le rughe ne so-no l’evidenziazione. Inoltre, in seguito all’esposizione solare, i raggi infrarossi assorbiti, comportando un aumento della temperatura corporea con un incremento della “perspiratio” e della sudorazione che a loro volta provocano disidratazione. L’esposizione a vento, calore e aria secca provocano le stesse conseguenze. La cute, esposta a queste aggressioni climatiche, diviene rugosa, secca, desquamante. Sul piano fisiologico sono note le modificazioni cutanee dovute all’età (cute secca senile), legate al rallentamento metabolico e all’impoverimento progressivo del film idrolipidico, cioé del contenuto complessivo di grassi e di acqua della cute, importante soprattutto dopo la menopausa. Vi sono anche malattie e fattori patologici che possono modificare l’idratazione cutanea, quali: diabete; squilibri alimentari e idrominerali; fumo di sigaretta; abuso di alcuni farmaci (soprattutto diuretici); abuso di sostanze alcoliche.

 

È molto importante sottolineare l’importanza del bere per il mantenimento di una adeguata idratazione cutanea. C’è, in genere, una errata tendenza a valorizzare gli effetti dei preparati cosmetici per via esterna ed a trascurare l’effetto dell’apporto di acqua per via interna. Bere a sufficienza contribuisce a prevenire l’invecchiamento cutaneo.
La miglior bibita è naturalmente l’acqua, anche al di fuori dei pasti, per facilitare il lavoro renale e l’eliminazione delle scorie e, contemporaneamente, mantenere una cute liscia ed elastica.

 

Ma quali attenzioni cosmetiche per contrastare la disidratazione cutanea? L’estetica del tessuto cutaneo è totalmente legata alle sue proprietà bio-meccaniche che dipendono dal suo contenuto in acqua: elasticità; tonicità; distensibilità. Queste proprietà sono le determinanti stesse della bellezza della nostra cute che diviene più morbida e liscia in funzione del suo livello di idratazione. Per migliorare quest’ultimo si può agire in tre modi: apportando, per via interna, la quantità di acqua indispensabile all’equilibrio idrico (considerando il quantitativo di acqua normalmente assunto con gli alimenti e con le bevande, se ne dovrebbe bere almeno 1 - 1,5 litri al giorno equivalenti a 8 bicchieri); applicando sulla pelle sostanze che contengono acqua, ad esempio, un gel idratante; regolando la perdita insensibile applicando sulla cute creme con elevato contenuto di grassi. Allo stesso tempo bisogna ricordare che le sostanze realmente idratanti non sono quelle che determinano un’occlusione della pelle, perché questo fenomeno si concretizza in un’ inibizione momentanea del tessuto corneo che non modifica, di fatto, la sua capacità di legare l’acqua ed è quindi di breve durata.

 

Quelle che invece posseggono una funzione idratante documentabile possono essere distinte per il loro meccanismo di azione di due gruppi, uno relativo a quelle che favoriscono il legame d’acqua con le proteine di membrana attraverso interazioni chimiche, e l’ altro in cui l’attività idratante è dovuta ad un’azione igroscopica legata alla capacità di assorbire e trattenere l’acqua presente sia nell’ambiente esterno che nell’emulsione stessa. Ma perchè la cute ha bisogno di acqua? La pelle deve adattarsi ai continui movimenti e alle trazioni imposte dalle articolazioni e dalle contrazioni muscolari. Le necessarie caratteristiche di plasticità, flessibilità e morbidezza, sono garantite da una buona condizione di idratazione e dall’integrità della barriera che lipidi e proteine formano insieme all’acqua. Paradossalmente, un momento critico per la pelle è rappresentato dall’uscita dal bagno, dalla doccia o dal mare, perchè è allora che c’è una maggiore tendenza a disperdere umidità. L’idratazione dello strato corneo dell’epidermide ha una positiva ripercussione anche verso gli strati più profondi migliorandone il metabolismo ed il turnover. Per evitare rughe, smagliature ed invecchiamento precoce, è indispensabile proteggere la cute e assicurarsi che il suo stato di idratazione sia sempre ottimale. Una pelle detersa, pulita e asciutta va sicuramente protetta. La buona conservazione dell’epidermide ne garantisce l’elasticità, la flessibilità e, in definitiva, la sua integrità, contribuendo ad evitare fenomeni di invecchiamento precoce.
Le pelli secche sono maggiormente esposte al contatto con gli agenti esterni (vento, pioggia, raggi ultravioletti, polveri) e, pertanto, si considerano più “a rischio”. D’altro canto in una pelle arida, non “lubrificata” a sufficienza da un efficace mantello idroacido-lipidico, gli stessi movimenti quotidiani o i traumi che possono derivare da uno stiramento cutaneo dovuto a gravidanza o a un dimagrimento veloce, tendono a produrre un calo di elasticità o, addirittura, la rottura delle fibre elastiche e collagene, causando, a seconda delle zone del corpo, la comparsa di rughe e smagliature.

 

COME SCEGLIERE UN PREPARATO COSMETICO?
Già nel 1959 si è individuato col nome di NMF (Natural Moisturizing Factor) il fattore di idratazione della cute, ovvero un insieme di sostanze idrofile (citrati, lattati, urea, aminoacidi, pirrolidon-carbossilati, ecc.) in grado di legare l’acqua nello strato corneo, responsabile, fra l’altro, del potere tampone della cute. Oltre a queste sostanze idrosolubili, l’epidermide comprende aliquote piuttosto considerevoli di componenti lipidici; per esempio acidi grassi saturi e insaturi, trigliceridi, esteri oleosi, squalene, ceramidi, colesterolo.
Sono molto utili le emulsioni per la cura della pelle e si distinguono in creme, generalmente più compatte, latti, ovvero emulsioni fluide, scorrevoli. L’assorbimento dei principi attivi: avviene per diffusione passiva attraverso lo strato corneo e, in misura molto minore, per via trans-follicolare. Le formulazioni disponibili possono essere:


a) prodotti a base acquosa, contenenti solo sostanze idrosolubili o idro-solubilizzabili (tensioliti, idroliti e idroalcoliti; geli monofasici acquosi o idroalcolici; dispersioni colloidali acquose, paste idrogliceriche);


b) prodotti contenenti sia corpi idrofili che lipofili, per lo più tenuti in emulsione con l’impiego di agenti di interfacie (emulsionanti):
solubilizzazioni trasparenti acquose o idroalcoliche di corpi lipidici (oli fissi od oli essenziali);

  • emulsioni trasparenti (o geli bifasici micellari);
  • emulsioni fluide tipo O/A (latti o lozioni)
  • emulsioni consistenti tipo O/A (o creme magre)
  • emulsioni miste tipo A/O/A e O/A/O (o cold-creams)
  • emulsioni fluide tipo A/O (o latti grassi)
  • emulsioni consistenti tipo A/O (o creme grasse)

 

c) prodotti a base lipidica, contenenti solo sostanze liposolubili e privi di acqua: unguenti lipidici anidri (miscele di oli, burri, grassi, cere); paste anidre, lipogeli, sticks (fusioni lipidiche anidre solidificabili); oleoliti (o miscele lipidiche fluide)

 

d) polveri e cristalli;

 

e) forme pressurizzate monofasiche (spray);

 

f) forme pressurizzate plurifasiche (schiume).

 

Le difese cosmetiche contro la disidratazione: l’apporto alla cute di sostanze ad azione filmante, quali, per esempio, l’acido jaluronico, può consentire un’azione “rinforzante” lo strato corneo che, così idratato e protetto, darà alla pelle un aspetto più disteso.

 

30 ANNI

L’invecchiamento biologico è il principale responsabile dei processi degenerativi tissutali; la formazione delle prime rughe prende origine dai continui e involontari movimenti che quotidianamente il nostro viso compie, attraverso la contrazione e la distensione dei muscoli sottostanti (rughe d’espressione). Poichè il derma perde con il tempo la sua capacità elastica di decontrazione, si forma la ruga. Questo primo stadio di invecchiamento cutaneo si localizza generalmente sulla fronte, ai lati della bocca (rughe naso-geniene) e fra le sopracciglia (ruga glabellare) e ha inizio verso i 30 anni di età.

 

40 ANNI

Intorno ai 40 anni, anche il rinnovamento cellulare rallenta e si manifesta in superficie con pelle opaca e spenta, rilievo cutaneo non uniforme e comparsa di piccole rughe. Nel contempo il film idrolipidico, la principale barriera protettiva della pelle, si assottiglia e ciò determina secchezza e disidratazione; diminuisce la produzione di elastina e collagene che comporta una perdita di elasticità e compattezza cutanea. Fattori ambientali esterni (raggi UV, inquinamento, smog, stress, alimentazione) liberano radicali liberi che attivano gli enzimi che contribuiscono alla distruzione dei componenti principali del derma (elastina, collagene e acido ialuronico) peggiorando ulteriormente l’aspetto e la qualità cutanea.

 

50 ANNI E OLTRE

Nel periodo che segue di qualche anno la menopausa il collagene inizia a subire importanti riduzioni quantitative essendo il suo metabolismo non più attivamente sostenuto dalla produzione estrogenica. Gli effetti negativi della menopausa sulla cute comportano un assottigliamento e interessa il tessuto connettivo. Il collagene è la struttura portante del tessuto osseo, cutaneo ed arterioso. Quello presente nel tessuto scheletrico e nella cute rappresenta nell’insieme la quota maggiore della sostanza all’interno dell’organismo. La terapia sostitutiva con estrogeni (HRT), quando considerata necessaria, produce numerosi effetti positivi nella donna in menopausa e determina un aumento della massa ossea (effetto antiosteoporosico) anche attraverso l’inibizione della degradazione del collagene come risulta dallo studio dei suoi metaboliti urinari. Anche nella cute risultano evidenti gli effetti benefici : migliora l’elasticità cutanea, la resistenza alla trazione ed aumenta lo spessore in diverse aree del corpo, il che contribuisce a migliorare l’aspetto estetico della donna supportando le altre terapie dermocosmetologiche che sempre più di frequente si effettuano in questo arco di vita. Altri effetti della menopausa sulla cute e sulle mucose, sono la diminuzione della secrezione sebacea con aumento della secchezza cutanea, distrofie ungueali, rarefazione e maggiore fragilità dei capelli, peluria: aumenta in alcune zone del viso per sbilanciamento ormonale in senso iperandrogenetico.

 

MENOPAUSA E INVECCHIAMENTO

La Terapia Ormonale sostitutiva può essere assunta sia nella forma orale con Fitoestrogeni o con Estrogeni Naturali Coniugati: estradiolo micronizzato, estradiolo valerato, estriolo; che per via transdermica, cerotti con 17β estradiolo, che salta la via metabolica epatica o vaginale (per terapie a breve durata) a base di estrogeni coniugati, estradiolo, estriolo, promestriene, o associazione con progesterone per diminuire lo stimolo proliferativo endometriale. È stato dimostrato un aumento di spessore epidermico dell´11% e del derma del 33% in donne trattate per 12 mesi con terapia estrogenica coniugata. È stato poi dimostrato un aumento della concentrazione di sfingolipidi nello strato corneo, da cui si evince il ruolo importante della terapia nella prevenzione della secchezza e nel mantenimento della funzione barriera. Tutto questo incide su un rallentamento del cronoinvecchiamento e quindi anche della formazione delle rughe.


Un ausilio può venire anche dalla Nutricosmetica: Isoflavoni (Genisteina, Daidzei-na), VIT. C. E. A.; Betacarotenidi, Ac. Grassi Polinsaturi, Coenzima Q10, Echina-cea, Urtica Diodica, Biotina, Zinco, Ac. Lipoico, DEHA, Resveratrolo, Beta Glucano, L-Carnosina, Selenio, L-Prolina, L-Lisina, Idrossi Prlina e Idrossilisina.
A partire quindi dai 50 anni, periodo che generalmente corrisponde alla menopausa, i fattori ormonali influiscono negativamente sul rinnovamento cutaneo (turn-over), sull’idratazione, accelerano la perdita di collagene e di fibre elastiche e inducono un’anomala distribuzione della melanina. I tessuti in superficie si presentano avvizziti, rilassati, fino a cambiare l’aspetto del viso (modificazione dell’ovale del viso’’).Dopo la menopausa, inoltre, si verificano una riduzione dei livelli di sebo, una diminuzione dell’elasticità e alcune modificazioni dell’epidermide. Il trattamento ormonale sostitutivo svolge un’azione certa sull’aumento dello spessore cutaneo e anche sull’incremento della secrezione di sebo e sull’elasticità della pelle.

COSA FARE CONTRO LE RUGHE?

Può essere d’ausilio l’assunzione di Integratori sistemici, ma se ne sconsiglia l’uso scriteriato e l’assunzione smodata: Vitamine C, E, A - Carotenoidi- Isoflavoni- Flavonoidi- Ac. Lipoico- Coenzima Q10- Glutatione- Picnogenolo- Resveratrolo. I cosmetici antietà rientrano nelle strategie di prevenzione delle rughe, svolgendo un ruolo di protezione della pelle dai fattori aggressivi esterni, apportando sostanze nutrienti e idratanti o eliminando lo strato più superficiale di cellule morte, che rendono la pelle ispessita e color citrino. Prima di applicare qualsiasi cosmetico occorre sempre procedere ad una detersione accurata della pelle del viso, al mattino e alla sera. Le cellule epidermiche si aggregano con lo sporco e il sebo, interferendo con gli scambi cellulari che avvengo-no negli strati sottostanti. Creme depigmentanti sono creme schiarenti le macchie e contenenti ACIDO AZELAICO: a concentrazioni del 20% che non irrita e non sensibilizza, ACIDO KOGICO: estratto da Aspergillus Oryzae, a bassa concentrazione (1-2%), GLABRIDINA: estratto dalla radice di liquirizia; la sua penetrazione può essere favorita dall’ac. Glicolico; ACIDO ASCORBICO che trasforma la melanina in incolore e non sensibilizza. Le Creme Cheratolitiche hanno azione esfoliante e contengono urea, alfa idrossiacidi, beta idrossiacidi, acido retinoico, retinolo.

 

RIEMPIMENTO TEMPORANEO: I FILLER

I filler sono sostanze che vengono iniettate nel derma per rallentare il cronoinvecchiamento, eliminando rughe e solchi cutanei, correggere i volumi per esempio degli zigomi o delle labbra. Una delle sostanze utilizzate maggiormente nei filler temporanei e biocompatibili è l’acido ialuronico di sintesi. L’acido ialuronico esiste naturalmente in tutti gli organismi viventi ed è un componente universale degli spazi tra le cellule dei tessuti del corpo (spazio extracellulare). Si tratta di una molecola che ha una struttura chimica identica sia che si trovi nei batteri, negli animali o negli esseri umani. Essendo quindi chimicamente identico in tutte le specie e in tutti i tipi di tessuto, l’acido ialuronico presenta una totale biocompatibilità. Con l’iniezione di acido ialuronico di sintesi si aumenta volumetricamente il tessuto molle. Questo metodo risulta essere mini invasivo, biostimolante, biocompatibile e di esecuzione medica ambulatoriale.



Dott.ssa Rossana Capezzera
Medico Chirurgo Specialista in Dermatologia
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